IMPIANTO

Una volta individuata la cultivar e la zona in cui effettuare l'impianto, le operazioni da svolgere per la sistemazione del terreno sono:

Il decespugliamento e lo spietramento sono operazioni necessarie solo nel caso di terreni tenuti da diverso tempo incolti, oppure mai coltivati e vengono allo scopo utilizzate delle macchine di grossa potenza;

livellamento del terreno allo scopo di regimare il flusso delle acque superficiali e permettere un agevole movimento delle macchine operatrici;

lo scasso, che viene effettuato con aratri ad una profondità di circa 80-100 cm allo scopo di aerare il terreno e facilitare la crescita e l’approfondimento dell’apparato radicale delle giovani piante. In alternativa possono essere effettuati diversi passaggi con ripuntatori oppure si può ricorrere alla preparazione di buche singole per ogni pianta;

la concimazione di fondo ha la funzione di aumentare le riserve di elementi minerali nel terreno, soprattutto per quanto concerne gli elementi dotati di scarsa mobilità. In questa fase l’apporto di sostanza organica ha un’azione essenziale, non solo come rifornimento di complessi che verranno mineralizzati ed umificati, ma anche per il miglioramento della struttura e dell’aggregazione delle particelle che compongono il terreno.

lavorazione superficiale di affinamento del terreno prima della messa a dimora
delle piante;

squadro e picchettamento, scegliendo i sesti d’impianto tenendo presente sia la necessità di utilizzare al massimo la superficie del terreno, sfruttando le risorse idriche e luminose disponibili, che consentire un agevole movimento delle macchine operatrici. Volendo fornire dei valori indicativi sulle distanze d’impianto, si tenga conto che negli ambienti meridionali le distanze oscillano intorno a 6×7m e 7×7 m con un investimento rispettivamente di 238 e 204 piante/ha;

messa a dimora delle giovani piantine che va effettuata preferibilmente tra la fine dell’inverno e l’inizio della primavera oppure a inizio autunno in maniera tale da garantire alla pianta un’adeguata espansione dell’apparato radicale prima che questo venga bloccato dai germogli e dall’aridità estiva;

scelta varietale che viene fatta in base a dei criteri ben precisi come la resistenza ai principali parassiti, l’adattabilità alle condizioni ambientali di clima e terreno, la produzione precoce, elevata, costante e di qualità e la buona resa in olio ed elevato standard qualitativo dello stesso.